Call for Paper

Mediterraneità e confini

Education, Welfare, Sostenibilità

Il fenomeno migratorio nel Mediterraneo, nella sua complessità gravida di implicazioni culturali, socio-economiche e educative, raccoglie in sé alcune delle più importanti sfide del nostro tempo, cui l’Unione Europea non può sottrarsi: esse, infatti, concernono direttamente l’indirizzo e i contenuti delle politiche comunitarie sui diritti civili e sociali, il lavoro e la crescita inclusiva (Strategic Plan 2021-27). Nel tentativo di affrontarle alla luce del principio responsabilità, incrociando la prospettiva dell’inclusione con l’esigenza della sostenibilità, risulta necessario un cambio di paradigma per mobilitare “le forze scientifiche dell’Europa” e conferire loro la leadership nel campo di una “innovazione pionieristica e dirompente” (Horizon Europe 2021-2027). Occorre ripensare sul piano educativo gli attuali modelli interpretativi dei flussi migratori, la cui gestione, in assenza del coinvolgimento diretto della ricerca, è stata finora affidata perlopiù a interventi pubblici o privati individuali, senza una prospettiva di sistema; il vulnus di tali modelli di “buone pratiche” consiste proprio nella difficoltà di riconoscere in essi un fondamento epistemologico che aiuti non tanto ad arginare il problema come evento contingente, ma a comprenderlo nella sua fenomenicità, ovvero nella radicalità delle sue manifestazioni, la cui genesi è multifattoriale.

 

La call in oggetto promuove una riflessione organica sulla complessa fenomenologia delle migrazioni nel Mediterraneo, oltrepassando logiche di carattere congiunturale ed emergenziale. In questa direzione, intende accogliere contributi di natura pedagogico-educativa focalizzati su riflessioni, esperienze e progettualità inerenti a tre prospettive di fondo:

 

  1. Education. Questa prospettiva di analisi vuole fare emergere la dimensione politica ma anche teorica ed epistemologica del fenomeno migratorio lungo il Mediterraneo. In linea con i più rilevanti indirizzi di critica culturale della contemporaneità (dalla rilettura dell’orientalismo di Edward Said al pensiero meridiano di Franco Cassano e alla pedagogia mediterranea di Riccardo Pagano) intende valorizzare la molteplicità dei punti di vista, la ricchezza sprigionata dall’incontro, la dignità di un pensiero/azione autonomi, il “sud interiore” che abita in ciascuno di noi: suo baricentro dovrà necessariamente essere quella categoria di “mediterraneità” che costituisce l’anima dei processi sociali, economici e culturali per l’oggi e per il domani, intesi secondo la duplice accezione dell’appartenenza (a una terra, a una tradizione, a un mondo, a una fede) e dell’emancipazione (dai pregiudizi, dagli stereotipi, dai localismi);
  2. Welfare. È contraddistinta da uno sguardo aperto alla partecipazione e giustizia sociale, allo spazio interculturale e alla possibilità di costruire una comunità educante. In questo senso, la call si propone di individuare modelli, esperienze e buone pratiche per la formazione e professionalizzazione di mediatori interculturali, in grado di intercettare e risolvere le sfide concrete poste dai flussi migratori, disinnescando altresì le potenziali minacce e declinando l’impegno in termini di sviluppo economico e progresso sociale. Non casualmente, l’indagine e l’individuazione di possibili azioni volte a favorire i processi di inclusione e integrazione risponde pienamente a nove Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati dalle Nazioni Unite. I contributi potranno inoltre soffermarsi su aspetti specifici dell’accoglienza dei migranti entro le nostre comunità, quali il ruolo della scuola e dei curricula scolastici (nel rispetto delle indicazioni nazionali ma anche dell’autonomia), la tutela dei minori stranieri non accompagnati, le modalità di trattamento degli adulti e dei minori stranieri autori di reato ecc.;
  3. Sostenibilità. È centrata sulla rilevanza del lavoro nei processi educativi, nell’ottica di garantire l’integrazione e la partecipazione effettiva dei migranti alla vita professionale, economica e politica delle nostre comunità. A tal fine, saranno bene accetti contributi volti a definire: una nuova concezione antropologica del lavoro come dispositivo umanizzante dell’agente educativo e come veicolo di inclusione comunitaria e di partecipazione democratica; la dimensione solidale del lavoro oltre gli stereotipi e i nuovi rischi di polarizzazione e marginalizzazione sociale; alcuni modelli di valutazione degli obiettivi in termini di miglioramento della qualità della vita, con particolare riguardo all’aumento dei posti di lavoro, alla long-term employability e all’interazione socio-economica tra autoctoni e migranti.

Nell’intento di raccogliere interventi di elevata qualità scientifica che contribuiscano all’incremento della letteratura accademica, si invitano gli studiosi interessati a offrire un contributo in italiano, inglese, francese e spagnolo (allegando la versione in italiano) sul tema in parola.

 

Scadenze:

20 gennaio 2024: invio degli abstract

02 febbraio 2024: esito accettazione degli abstract

02 marzo 2024: invio del capitolo

02 aprile 2024: esito referaggio

15 aprile 2024: invio capitolo revisionato

 

La submission dovrà essere effettuata via mail all’indirizzo: festivalmediterrae@gmail.com

 

Indicazioni per gli Autori

 

I contributi dovranno avere una lunghezza compresa fra un minimo di 20.000 battute e un massimo di 40.000 (spazi e riferimenti inclusi). Gli autori riceveranno comunicazione degli esiti della procedura di revisione a doppio cieco. Gli articoli che supereranno la procedura di revisione a doppio cieco saranno pubblicati nel volume “Mediterraneità e confini. Education, Welfare, Sostenibilità”, cui sarà riservata un’ottima collocazione editoriale.